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En un peu pire ·

Nous ne nous réveillerons pas, après le confinement, dans un nouveau monde ; ce sera le même, en un peu pire.

Michel Houellebecq – En un peu pire (réponses à quelques amis), France Inter, 04/05/2020.

In un angolo della mia camera da letto, giusto sotto la poltrona dell’Ikea di Jysk che non uso mai, c’è un monitor in formato 4:3: è il monitor che portai a casa poco prima che cominciasse la karanténa, cinque anni fa oggi. Sulla mia scrivania in ufficio avevo due monitor 4:3 identici, me ne portai a casa soltanto uno. Spesso rimpiango di non aver fatto un secondo giro per portare a casa anche l’altro, non perché mi sarebbe davvero servito, ma perché facevano coppia e forse provavano sentimenti reciproci. Chissà l’altro che fine ha fatto, sarà finito in discarica.

Un paio di mesi dopo, in un post sulle nuove Virtualia?, commentavo la lettera di Michel Houellebecq che si chiude con la frase citata sopra. Secondo lo scrittore francese, mio amato, la sola conseguenza della pandemia sarebbe stata l’accelerazione di processi già in atto nella società, in particolare la diminuzione dei contatti umani (è un suo tema ricorrente fin da Estensione del dominio della lotta).
Non trovo statistiche sulle frequenze dei contatti umani pre- e post-pandemia, ma tutti noi possiamo pensare a quanti fattorini incrociamo per strada mentre consegnano cibo o merce acquistati via Internet, e tutti noi che abbiamo un impiego adatto possiamo pensare al dibattito sul lavoro da remoto (remote working o work from home in inglese; smart uorching in itanglese). Il “nuovo normale” è fare videoconferenze con gli Stati Uniti in camicia e pantaloni del pigiama, poi farsi recapitare la cena a domicilio tramite app: tutto questo era già tecnicamente possibile prima del 2020; dopo il 2020 è anche socialmente accettato.

Nel mio post scrivevo:

Io non credo che il mondo post-coronavirus sarà in un poco peggiore: sarà un poco diverso, come in quelle ucronie dove la realtà letteraria è all’incirca la realtà che viviamo, ma con un minimo scarto, questione di dettagli.
Sono convinto che gli individui non possano cambiare personalità (se non in seguito a traumi); possono lentamente maturare, ma questo non è il contesto adatto. La socialità obbliga a confrontarsi con altri individui, con altre personalità; ciò comporta l’esigenza di fare compromessi, di smussare i propri tratti. In assenza di contatto sociale tale esigenza viene meno, e risaltano le caratteristiche piú proprie.
Sono anche convinto che la maggioranza degli individui sappia adattarsi facilmente ai mutamenti; siamo il prodotto di millenni di evoluzione. Con il passare del tempo ognuno di noi modificherà il suo stile di vita quel tanto che basta perché la propria personalità possa esprimersi nelle nuove condizioni determinate dalla pandemia.

Ci siamo adattati (piú o meno) facilmente ai mutamenti dovuti alla pandemia, e abbiamo modificato i nostri stili di vita quel tanto che bastava perché le nostre personalità potessero esprimersi nelle nuove condizioni. In seguito alle (benedette, vitali) campagne di vaccinazioni di massa siamo tornati a un sostanziale status quo, tanto da dimenticarci che il virus è ancora in giro e miete vittime. Nella mia testa di quadridosato, l’era della COVID-19 inizia nell’inverno 2020 e termina con le Olimpiadi 2024, quando i cicli delle stagioni sportive sono tornati regolari.

Scrivevo ancora:

Nel mondo post-coronavirus gli individui saranno i medesimi, ma dai contorni piú grezzi, e agiranno lievemente fuori fase rispetto al passato. La società da loro composta sarà la medesima, ma con piú forti contrasti, e la somma di questi infinitesimi scarti individuali si manifesterà in una forma di azione delle forze sociali un po’ diversa, non in una diversa sostanza. Saremo testimoni di atti d’amore e d’odio piú intensi, applicheremo o denunceremo tipologie innovative di sfruttamento dei lavoratori e delle risorse, spenderemo le stesse cifre e lo stesso tempo in cultura e ristorazione ma senza uscire di casa, eleggeremo gli stessi amministratori che stanno facendo disastri o meraviglie ma voteremo per posta. Non avremo il Paradiso in Terra né cadremo in distopie totalitarie da fumetto. La mano invisibile, la lotta di classe, il calcio, il sesso e le altre religioni resteranno identici a prima.

Nel mondo occidentale, la pandemia e le risposte alla pandemia hanno accelerato quei conflitti sociali che si erano esasperati dieci anni prima con la crisi finanziaria ed economica e le risposte alla crisi finanziaria ed economica; ma la società è la medesima, soltanto un po’ piú intensa.

Tanti fra noi sono spaventati da Donald Trump e dai suoi sodali, e dai rigurgiti fascisti in diverse nazioni europee. Ma Trump era stato votato già prima della pandemia; e le coalizioni di coloro che votano per le varie declinazioni nazionali dei movimenti anti-sistema, quelle coalizioni di coloro che nella mia testa chiamo grifters and losers, ovvero gli imbroglioni/ladri e i perdenti/sommersi nel gioco capitalista/globalista, esistevano già prima della pandemia; dopo la pandemia hanno meno remore a esprimere pubblicamente la propria rabbia anti-sistema.
I problemi non sono di destra o di sinistra, giusti o sbagliati; le risposte ai problemi possono essere di destra o di sinistra, giuste o sbagliate. Le risposte alla pandemia, giuste o sbagliate che fossero, sono state sempre orientate al ritorno allo status quo, e hanno ancor piú esasperato coloro che erano già tagliati fuori dai benefici del sistema: i ricchi sono diventati un po’ (molto) piú ricchi, i privilegiati e sicuri (come me) sono rimasti privilegiati e sicuri, gli insicuri e i poveri sono diventati un po’ (molto) piú insicuri e poveri.

Un’ampia fascia di popolazione, perlopiú appartenente al gruppo dei perdenti/sommersi di cui sopra, non ha capito le risposte alla pandemia che andavano a tutela della salute pubblica: le quarantene e le vaccinazioni (con relativi certificati). Ciò non è stato totalmente per sua colpa: ovunque la comunicazione delle autorità statali è stata disastrosa, a causa di un’incapacità che spesso è stata scambiata per dolo; l’approccio dei media è stato perlopiú sensazionalistico, per vendere poche piú copie o pochi piú accessi in un contesto di sostanziale e meritato declino; gli esperti di medicina e virologia si sono parlati addosso, per godere dei loro quindici minuti di celebrità.
Tutti noi possiamo pensare a un atto, a una dichiarazione, a un evento peri-pandemico in cui ci siamo sentiti presi in giro da autorità e media. I miei esempi: i video dalla Cina e dall’Ecuador (?) con la gente che si accasciava in strada; la chiusura delle frontiere fra gli Stati dell’Unione; le autocertificazioni sui congiunti; la disinfezione delle spiagge; il ministro ceco della Sanità al ristorante con gli amici durante la quarantena; il ministro italiano della Salute che si fa scrivere un instant book per autocelebrarsi; il battibecco su Twitter fra le “virostar” Roberto Burioni e Ilaria Capua circa l’efficacia dei vaccini contro il morbillo; salveremo il Natale.
Immaginate la confusione e l’incertezza di chi non sapeva cos’è una funzione esponenziale o l’acido ribonucleico, e si è visto costretto in casa da una classe dirigente che ne sapeva altrettanto. Immaginate la rabbia di chi ha perso il lavoro e il reddito.

Negli anni della pandemia sono stato diligente e fortunato: i miei affetti sono stati risparmiati, e ho potuto continuare a lavorare in comodità. A dirla tutta, non sono certo che senza pandemia sarei nell’ottima situazione professionale in cui mi trovo. Soltanto da pochi mesi ero a guida di un gruppo di colleghi, da poche settimane mi era stato assegnato un incarico globale: dalla sera alla mattina la karanténa cambiò il modo di relazionarsi, e per me fu facile adattarsi al lavoro da remoto, in cui le distanze erano infinite e annullate. Trascorsi il secondo dei lockdown in teleconferenza con un’indiana e una messicana, e da quel progetto ottenni una promozione. Ritornati allo status quo, oggi vado in ufficio quattro giorni alla settimana, e non m’importa se la mia squadra è tutta a casa in pigiama.

Intanto nel lungo termine všichni umřeme.


Články a stránky týdne

  • Lavoce › La violenza nasce dall’aspetto fisico. Degli uomini, di Maria Laura Di Tommaso, Silvia Mendolia, Silvia Palmaccio e Giulia Savio.
    Cesare Lombroso 🤝 incels 🤝 professoresse di economia politica: conta solo la faccia. Immaginate ora se un quartetto di docenti uomini scrivesse un articolo scientifico per mettere in correlazione l’attività criminale di una coorte di donne con la loro avvenenza da adolescenti!
  • ProPublica › How a Global Online Network of White Supremacists Groomed a Teen to Kill, by A.C. Thompson et al.
    On the links between the terrorist attack to Bratislava’s Tepláreň in 2022 and neo-Nazi influencers. Soon to be a documentary for PBS.
  • The Guardian › ‘We swept into Moscow in Gorbachev’s limousine’ […], by Neil Tennant.
  • The Philosophy Garden › Einstein, Stoic?, by Massimo Pigliucci.
  • Email is good. › Lingering Emails, by Chris Coyier.
    Emails that are just sitting there and I know they need some kind of action or response, I just can’t get it done for whatever reason. Maybe I don’t know what to say yet. Maybe I just can’t spend the time right now on what it needs. I think forcing my brain to revisit the email many times over and over is what it takes to deal with it.

Un altro funerale ·

Il Krematorium sorge in cima alla collina del cimitero comunale, all’altro estremo della città. È un edificio centenario, in mattoni e cemento, di stile funzionalista (leggasi: brutto). Il tetto in vetro a forma di piramide dovrebbe evocare l’immortalità. È monumento nazionale.
È il Mercoledí delle Ceneri ma il numero di defunti da cremare è esiguo: soltanto cinque, a tre quarti d’ora d’intervallo, il tempo necessario per piangerli e lasciare spazio ai prossimi congiunti. Un’organista (o forse un nastro) suona un arrangiamento di canzoni famose selezionate dai parenti: Sailing, la Hallelujah di Cohen/Buckley, Candle in the Wind. Quando le ultime note riverberano nel salone, le tende nascondono la bara per dare agli astanti un senso di chiusura e di distacco.
La bambina di cinque anni guarda con gli occhioni blu sbarrati il papà, il fratello e la mamma, nel tentativo di capire quel che sta succedendo. Il tentativo è vano, ma qualcosa resta. A cerimonia conclusa esce nel giardino a saltellare.

È il Mercoledí delle Ceneri ma le giovani femmine al centro commerciale acquistano le sterili cartucce delle sigarette elettroniche.


Články a stránky týdne

Film týdne

Bridget Jonesová: Láskou šílená, come da tradizione.
Ho detto a Mária che guarderei un’ora e mezza di Bridget, Jude, Shazza e Tom che chiacchierano sul divano davanti a Netflix.

Kto nemáva depky? ·

Nel tardo pomeriggio di mercoledí tornavo a casa dal lavoro. Sceso dall’autobus alla fermata del ponte, dopo pochi passi ho sentito alle spalle un fruscio di vestiti e un botto. Un uomo era scivolato dal bordo del marciapiede a faccia in giú e aveva metà del corpo in strada. Sono tornato indietro per controllare come stesse, nel frattempo un giovane lo stava già aiutando a rialzarsi. L’uomo era ubriaco e si era spaccato un labbro. Gli ho porto il cellulare che era volato via, ho scambiato un cenno del capo col giovane, infine me ne sono andato, seguito presto dal giovane, chiedendomi quale fosse l’etichetta da seguire in siffatti casi. Avrei dovuto fermarmi qualche minuto con l’ubriaco? Accompagnarlo a casa? Sono forse il guardiano di mio fratello?

Saltuariamente ho continuato a incontrare la tizia di cui ho scritto qualche mese fa. C’è stato un terzo appuntamento, su cui ho preso appunti e che in futuro illustrerò in un post epico, e ancora un quarto; lei stessa ha rotto un vincolo di riservatezza parlandone con conoscenti comuni. Sabato mattina dovevamo andare in camporella in escursione per i boschi intorno a Brno, invece venerdí sera mi ha inviato diversi messaggi per annullare l’incontro: era depressa, scriveva, e non voleva vedere nessuno.
Conosco i motivi della sua depressione banale tristezza, perché con me abbassa ogni difesa emotiva: sono motivi seri, ma sarebbero risolvibili con il tempo e con un po’ di fortuna, se non li associasse a una situazione irreale che esiste soltanto nella sua testa. Le ho telefonato, abbiamo parlato e scherzato di cose sceme e adulte, poi mi ha chiesto che la invitassi fuori la sera seguente; non per la mia presenza, s’intendeva, ma per un suo bisogno di rivincita su quella situazione irreale; le ho risposto che l’avrei richiamata il giorno dopo.
Il giorno dopo l’ho richiamata, sí, ma per dirle che non avrebbe avuto da me l’aiuto di cui ha bisogno. Sono forse il guardiano di mia sorella? Mentre il telefono squillava mi sentivo come quando devo dire a un buon candidato che ho respinto la sua domanda di lavoro. Invece è stata la mia chiamata a essere respinta: una, due, tre volte. Un ultimo messaggio ha chiarito: era depressa, e non voleva sentire né vedere nessuno. Amen.

[self-bodyshaming] Temo di aver contribuito alla sua depressione banale tristezza, nello stare pazientemente ad ascoltarla senza però essere l’uomo alto e atletico che desidera. [/self-bodyshaming]


Píseň týdne

Kavinsky feat. Lovefoxxx – Nightcall.

(Via Daniel Baláž.)
Non sapevo che quella dei London Grammar fosse una cover!
Ora capisco perché i Phoenix l’hanno suonata alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Parigi…

Vysílání týdne

Sarà un cocainomane, ma Volodymyr Zelenskyi è il nostro cocainomane!
E quando lo scopadivani J.D. Vance sarà cibo per vermi, qui si festeggerà.

Články a stránky týdne

Al femminile ·

Al di là dei discorsi sulla legalità e sull’opportunità di finanziare, o di essere finanziati da, istituzioni e organizzazioni straniere, e dei discorsi sul concetto di soft power, il congelamento dei fondi e l’annunciata chiusura 🎁 della United States Agency for International Development per volontà di Space Karen causerà problemi a diverse ONG ceche/slovacche.
Člověk v tísni (“Persona in difficoltà”) è la piú nota fra queste e ha programmi di aiuto sul campo dalla Bassa Moravia all’Ucraína, e oltre. Nell’ultimo bilancio pubblico dichiara di ricevere finanziamenti dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti attraverso USAID e Segreteria di Stato, dal Regno Unito, dalle Nazioni Unite… La perdita di un quarto di questi fondi dovrebbe avere un impatto negativo sui servizi sanitari erogati e sulla distribuzione di generi alimentari, dicono.

A Brno opera invece lo Ženský vzdělávací ústav (“Istituto educativo femminile”) Vesna, nato nel 2021 come gruppo di volontariato a sostegno di donne e bambini in difficoltà. Pochi mesi dopo il gruppo si è trovato in prima linea ad aiutare la massa di profughi in fuga dall’Ucraína. Oggi fornisce corsi di formazione, rivolti soprattutto a donne immigrate, e attività per bambini (di cui la nuova responsabile è un’ex-collega che stimo molto); gestisce anche una raccolta di vestiti usati.
Il gruppo aveva appena ottenuto un finanziamento per 800.000 corone dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dell’ONU, ma ora quei fondi potrebbero non arrivare piú. Si può contribuire a Vesna con una donazione privata; il denaro finisce su un conto trasparente.


Koncert týdne

Il Kafara è un circolo culturale con sede in quella che doveva essere la sacrestia della chiesa del quartiere di Maloměřice, sulla via per Bílovice. Non c’ero mai stato prima di ieri sera, quando hanno suonato Martina Trchová e Žofie Kabelková, né mi ero mai avventurato da quelle parti.
Al primo piano del Kafara ci sono un caffè e una saletta con una biblioteca. Al secondo piano c’è il salone per le esibizioni, con un camerino e un’altra saletta adibita ad asilo. Quando sono arrivato, e nessuno mi ha controllato il biglietto, il salone era già pieno e le sedie tutte occupate, tanto che ho dovuto restare in piedi nell’asilo, dietro al fonico che controllava il poco equipaggiamento sul suo cellulare.

Žofie Kabelková è una cantautrice folk e si è presentata con quella che sembrava una chitarra elettrica giocattolo. Ha pasticciato per un po’ con il microfono e i pedali, ha presentato ogni canzone per un tempo lungo quanto la canzone stessa… Sembrava davvero una principiante, invece ha piú di vent’anni di carriera alle spalle. Verso la fine ha imbracciato una roba squadrata arancione che ha dato alle sue composizioni un taglio heavy metal. Tanto amore.

La praghese Martina Trchová è un’artista visuale e una cantautrice folk-blues che da qualche anno vive a Maloměřice, dove ogni primavera organizza un festival di musiciste donne nel giardino di casa. Il giorno dopo aver comprato il biglietto del concerto ho letto una sua intervista su un mensile locale, dove se la tirava un po’.
Sul palco si è presentata con Prune a farle da corista. Prune è un’altra cantautrice che vive a Brno, ed è pure lei un’ex-collega che al tempo era la BFF di kolegyně, e talvolta suona con il primo tizio che ho assunto perché Brno je vesnice.
E niente, dell’esibizione di Martina Trchová non mi è rimasto in mente niente, se non che Prune ha il timbro vocale di un angelo.

Prune – Fire.

[bodyshaming] A due terzi del set di Žofie Kabelková, una donna dalle ossa grosse si è alzata dalla sua seggiola ed è entrata nella saletta-asilo, commentando che c’era troppa gente. Ha tastato con il piede le assi di legno grezzo che facevano da pavimento, poi si è messa nell’angolo buio accanto alla finestra e ha cominciato a danzare. Apprezzo gli afflati artistici spontanei; li apprezzo meno quando producono effetti a disturbo dell’esibizione principale, come lo scricchiolio delle assi o l’ansimare da locomotiva nelle orecchie. [/bodyshaming]

Tana per i bot ·

Le mie Virtualia? non hanno né cookiesscripts per statistiche o tracciamento dei visitatori, ma il server brunense di web hosting fornisce access logs che nell’ultimo mese ho consultato. Come pensavo, la stragrande maggioranza degli accessi al sito è effettuata da crawler bots.

Ci sono quelli dei feed readers – Feedbin e Reeder fra gli altri, e Feedbro quando io stesso ho Firefox aperto – che puntano il file feed.xml.
Ci sono quelli dei motori di ricerca – Google Search e Microsoft Bing, ma anche Seznam o Yandex o altri operatori regionali – che controllano il contenuto dei file robots.txt e ads.txt (che non ho creato) o sitemap.xml (che ho creato) e ne seguono le istruzioni.
Ci sono quelli delle aziende di AI – Anthropic e OpenAI i nomi che riconosco, ma anche Amazon e Facebook – che controllano il contenuto dei medesimi file e procedono con lo scraping. Al di là dei discorsi sulla legalità e sull’utilità degli LLM, se vogliono usare contenuti rastrellati sul web, comprese queste briciole di Virtualia?, dovrebbero almeno citarne le fonti.
Ci sono quelli di proprietà ignota, con user agents falsi, lanciati da datacenters nel mezzo degli Stati Uniti o della Russia o dell’Asia Orientale, che ignorano i file di cui sopra e accedono alle pagine esistenti senza una logica, oppure tentano di accedere a pagine inesistenti che sarebbero falle di sicurezza se usassi certi software che non uso.

Alcuni bot puntano pagine che non esistono da piú di venti anni. Sull’Internet, quel che viene postato una volta è per sempre.

Potrei creare il file robots.txt, e come Babbo Natale fare una lista di bot buoni e bot cattivi che abbiano o non abbiano accesso al sito, ma per definizione i bot cattivi non rispettano il “contratto sociale” e ignorano robots.txt. Un’ottima opzione è bloccare i bot a livello server, usando il file .htaccess in Apache o il suo equivalente in Nginx, ma intanto i bot peggiori adottano nomi falsi.
C’è poi chi ha creato “bombe” .zip che “esplodono” quando sono aperte dai bot, facendo loro scaricare centinaia di gigabytes di spazzatura; e c’è chi “avvelena i pozzi” iniettando prompts nei contenuti, che consumano le risorse computazionali dei bot.

E niente, contro i bot io non ho intenzione di far niente.


Články a stránky týdne

Ohibò, chi sono questi tizi?

  • Citation Needed › The stones left unturned in the Sam Bankman-Fried trial, by Molly White.
    Tether is a shadowy stablecoin provider that powers truly massive portions of the cryptocurrency industry. The organization has been fined and banned from doing business in New York after the Office of the Attorney General discovered they were lying about the coin’s backing, and though the company has spent years promising to publish audits of the more than $80 billion Tethers (abbreviated to USDT) in circulation, they have produced none.

Preferivo Gheddafi.

Onde su onde ·

Brno è la città delle anime inquiete e ci si sta di passaggio finché non si trova la pace e poi si va avanti.

Betsy, via e-mail.

Due scritte su un muro sotto una finestra, in due stili diversi: «I HATE BRNO» / «I LOVE EVERYTHING».

Foto arrubbata al profilo Instagram di una ragazza polacca che (giustamente) scrive: «I love Brno / I hate everything».

Na ulici Pekařská, v místech, kde stoupají schody k Pellicově, skví se nápis na zdi: „I hate Brno. I love everything.“ Možná to jsou spíše nápisy dva, protože každý je vyveden jiným písmem, jeden rudou, druhý černou barvou spreje. Kolemjdoucí čtenář je však nutně musí vnímat dohromady. Když ne jako jedno vyjádření, pak jako rozhovor. Konkrétní lokální nenávist versus abstraktní globální láska.

Petr Kovář – Lokál na obzoru, 2021.


Film týdne

Vlny (“Onde”) è una co-produzione ceca\slovacca che sta riempiendo i cinema locali da agosto. È la storia romanzata della redazione Esteri della Československý rozhlas (Radio Praga) fra il 1967 e il 1968, fra la censura e la liberalizzazione, fino all’invasione sovietica.
All’interno di un contesto di figure realmente esistite con la loro brava pagina su Wikipedia è calato un eroe imperfetto, diviso fra idealismo e lealtà personali; niente di originalissimo, ma la sceneggiatura regge e lo sforzo produttivo è notevole. Miglior scena: la stampa dei manifesti inneggianti all’uomo nuovo, Alexander Dubček, montaggio frenetico fra i ciclostile e i pacchi occultati e una corsa alla Truffaut e una scopata contro un muro (blink and you miss it) perché sono studenti ed è l’inizio della Primavera.
Nel corso del film la fotografia muta: nei toni di grigio al tempo della censura, a pieni colori nei giorni della libertà, sgranata quando s’integra con le immagini di repertorio dell’invasione, smarmellata per le scene melodrammatiche. Ed è nel melodramma che le onde perdono forza: l’attore protagonista e Cagna Táňa Pauhofová hanno zero chimica, la relazione romantica fra i loro personaggi non aggiunge niente alla storia, anzi allunga un vývar dagli ingredienti di per sé moc silný.

(Fu davvero l’Ambasciata d’Italia a proteggere i giornalisti di Radio Praga dai sovietici? Nel film non viene mostrato il palazzo in Nerudova, ma una qualche villetta in stile První republika; un’impiegata mora dall’impeccabile acconciatura porta loro dei caffè in tazzina su un vassoio; l’accento degli attori è rivedibile.)

Quando vado al cinema resto sempre fino alla fine dei titoli di coda. Al termine dei titoli di coda di Vlny c’è una toccante dedica ai giornalisti che non si piegarono alla Normalizzazione e perciò persero il lavoro, ma perseverarono. Jsme s vámi, buďte s námi.

Články a stránky týdne

  • The Public Domain Review › Karel Čapek’s Letters from England (1925), by Hugh Aldersey-Williams.
  • Italy Segreta › Which Italian Coffee Drink Are You According to Your Zodiac Sign?.
    Capricorn, your no-nonsense, goal-getting vibe is practically brewed into the DNA of the CAFFÈ AMERICANO. Legend has it this straightforward sip was born during World War II, when American soldiers, missing their watered-down coffee back home, “fixed” the boldness of Italian espresso by diluting it with hot water. Practical, efficient, and focused on results—sound familiar? The Americano isn’t here to dazzle; it’s here to caffeinate and conquer, just like you and your ability to power through challenges with quiet determination. While others are fussing over triple caramel lattes, you’re savoring your Americano and mentally mapping out your five-year plan. The Americano proves you don’t need bells and whistles to make an impact—strength and simplicity are more than enough. Whether you’re sipping it while closing a deal or strategizing your next big move, this coffee keeps you grounded and ready to climb to the top, one steady step at a time.
  • Things Of Interest › Developer philosophy, by Sam Hughes (qntm).

Un funerale ·

La mia vicina di pianerottolo qui a Jundrov, che viveva nell’appartamento antistante quello della “spia dell’StB, era un’anziana vedova di cui non ricordavo mai il nome: Klusáčková, Kounicová… qualcosa che cominciava per “K”. Avevo capito che fosse sola al mondo. Ogni mattina, prima della pandemia, usciva di casa alle 7 per andare a messa in centro, nella chiesa cattolica di San Giacomo, dove era una guida turistica.
Durante la pandemia faceva la coda per le mascherine usa-e-getta distribuite gratuitamente dalla circoscrizione, che poi usava per piú giorni. «Ma costano dieci corone l’una», le avevo detto. «Costano dieci corone l’una», mi aveva risposto. Un pomeriggio il mio citofono squillò: era un uomo anziano che non riusciva a trovarla; allarmato, le suonai il campanello; lei aprí la porta con i suoi due capelli bagnati, doveva essersi appena lavata; scese in strada e li vidi parlare per un’ora seduti su una panchina. Qualche tempo dopo cominciò a indossare un gatto morto una parrucca di un vivido colore marrone, che strideva con la povera giacchettina grigia che indossava con qualsiasi temperatura.
L’anno scorso notai che aveva smesso di uscire di casa ogni mattina, e che riceveva la visita quotidiana di due donne: la prima restava con lei un paio d’ore la sera, la seconda se ne andava all’alba. Pensai che fossero badanti mandate dalla chiesa. Dopo essere tornato dal Kazakhstan non avvertii piú rumori provenire dal suo appartamento; le veneziane erano sempre alzate; la posta si accumulava nella cassetta delle lettere. Un paio di volte in autunno sentii la porta aprirsi e chiudersi; il mattino seguente la cassetta era vuota.

Manifestino funebre. In alto a sinistra, un disegno stilizzato della chiesa di San Giacomo a Brno. In alto a destra, una croce stilizzata e un breve testo: «V životě se loučíme mnohokrát / s maminkou jenom jednou. / Když o mně hovoříte / a myslíte na mne, žiji přece dál…» Sotto, l’annuncio: «S vírou ve vzkříšení a s nadějí na shledání oznamujeme. / že nás opustila naše milovaná maminka, babička, sestra, švagrova a teta // paní». Poco piú sotto, il nome è intenzionalmente tagliato via.

Non è stata una sorpresa leggere il manifestino funebre attaccato col nastro adesivo nell’androne condominiale. È stata una sorpresa leggere che la mia vicina aveva una figlia e tre nipoti e una sorella.
Il funerale si è svolto, ben sei giorni dopo la morte, in San Giacomo. Quando sono entrato nella chiesa, la bara era ancora aperta: non mi sono avvicinato, ma ho visto la testa coperta dal gatto morto dalla parrucca marrone. Erano presenti una dozzina di familiari – la figlia in prima fila era quindi la “badante” notturna – e alcuni membri della comunità laica. Del condominio c’erano soltanto la beghina del secondo piano, che talvolta la mia vicina aspettava sul pianerottolo per chiacchierare; e la donnetta del terzo, distante da tutti, che già lacrimava copiosamente, forse pensando alla propria mortalità.
Hanno officiato la cerimonia non uno ma quattro parroci, con liturgia pressoché identica a quella italiana. Allo scambio del “segno di pace” (ora “dono di pace”), la donnetta del terzo piano è venuta al mio banco, e porgendomi la mano mi ha sussurrato due volte: «Pokoj s vámi.»


Kniha týdne

Il 21 agosto 1968 non so dove fossero la beghina del secondo piano, la donnetta del terzo, la biondina del quarto, la spia del sesto e sua moglie, i defunti coniugi K., e la coppia dell’ottavo – il nostro panelák non era ancora stato costruito – ma erano tutti giovani giovanotti, e devono essere stati colpiti nel profondo dall’invasione della loro patria da parte degli alleati del Patto di Varsavia.
I giorni di Praga – Dramma ed eroismo di un popolo tradito fu pubblicato da Rizzoli a settembre come instant book per spiegare al pubblico italiano liberal-conservatore cosa era successo in Cecoslovacchia. Ne è autore un collettivo di giornalisti dell’Europeo fra cui conosco soltanto Enzo Biagi, ed è un volume di grande formato che riassume la storia locale dall’indipendenza nel ‘18 al colpo di stato nel ‘48, fa una cronaca dell’invasione del ‘68, e alterna brevi monografie dei gerarchi cecoslovacchi e sovietici con fotografie della resistenza. La Primavera di Praga e la gioventú praghese sono descritte in termini entusiastici; sorprende che in termini agiografici sia descritto anche Alexander Dubček, che sí voleva attuare il “socialismo dal volto umano”, ma negli occhi degli autori era sempre un comunista.

Capodanno lunare ·

Nell’armadio ho appese due magliette di cotone che non posso (piú) indossare all’aperto, non soltanto perché fa freddo.

La prima arriva dall’Italia ed è rossa. Sul petto c’è lo stemma dell’YPG: una stella rossa su uno scudo giallo davanti a due kalashnikov verdi; sotto c’è la scritta «Efrîn». Vivo in una nazione post-comunista e sono un pavido rifuggo i conflitti: andare in giro indossando plurimi simboli del socialismo, il cui legame con la lotta di liberazione kurda è storico ma complesso, calamiterebbe schiaffi causerebbe fraintendimenti.

La seconda l’ho comprata online durante la pandemia ed è blu erica. Sul petto c’è la testa della cagnetta Kabosu, lo shiba inu del meme Doge; intorno alla testa di Kabosu ci sono le lettere Ð e GE, a formare la scritta «ÐOGE»; sopra la testa di Kabosu una nuvoletta, a mo’ di pensiero, contiene il disegno di un razzo e della Luna.
Sono un doggofilo cinofilo e Doge (in tutte le sue varianti) è il mio meme preferito. La maglietta però non celebra Kabosu, ma la criptovaluta che ha preso ispirazione dal meme (da cui la lettera “Д, col suo trattino); in particolare si riferisce al tweet di un certo industriale sudafricano dell’automobile e dell’aerospazio che voleva spingere la criptovaluta to the moon (per pura personale speculazione).

Rendering di una maglietta con il disegno di Kabosu.

Il colore della maglietta è piú scuro ma la stampa è la medesima (o memesima).

La blockchain, le criptovalute, e quel certo industriale sudafricano mi stavano sulle balle già allora, ma il disegno di Kabosu mi piaceva molto. Negli anni la maglietta ha attirato l’ammirazione degli scolari sull’autobus e l’attenzione della biondina della mensa. Oggigiorno sappiamo che la blockchain e le criptovalute inquinano quanto una nazione di media grandezza 🎁, oltre a non avere alcun valore sociale. Questa settimana il meme Doge è diventato uno strumento di propaganda liberista; e quel certo industriale sudafricano, figlio di negrieri, propalatore di bufale, sodale e promotore dei fascisti di tutto il mondo, a tutto il mondo ha mostrato di essere egli stesso un nazista.

La maglietta con Kabosu resterà nell’armadio.
Kabosu ha attraversato il ponte arcobaleno nella scorsa primavera. Very doggo, girl wow, much good.


Články a stránky týdne

Restaurace týdne

V pátek večer jsem byl s Eliškou a Lucou na večeři v restauraci Madama Cristina ve Veveří.
Když otevřela, minulý rok, tato restaurace měla zajímavé, krátké Piemontské menu (Kristina byla naše princezna). Jídelní lístek je teď dlouhý, a křížený s pokrmy ze střední a jižní Itálie. Dal jsem si ravioli “tři druhy masa” s máslem a šalvějí, i albese (je to syrové telecí maso, ačkoli nebylo rozkrájené jako tatarák, bylo řezané na plátky jako carpaccio). Vypil jsem vodu namísto vína protože tento měsíc jsem abstinent.
Jídlo bylo chutné, a servis byl pozornější než český standard; ale moderní, hlasitá atmosféra, a podstandardní nábytek mezi barem a bistrem, trochu zničili zážitek. Zážitek byl horší pro ženu, která seděla u stolu za námi: když její partnerka náhle vstala a odešla, ona krátce zaslzela, pak se uklidnila, objednala a vypila cappuccino, a nakonec šla ven do noci.

Suchej leden ·

Per il secondo anno consecutivo sto osservando Dry January, “gennaio (a) secco”, il mese di astinenza dall’alcool che segue i bagordi natalizi. In assenza di “un problema” e in generale di problemi di salute (🌶️), per me è un esercizio di autocontrollo e temperanza; ho anche eliminato le bevande gassate tipo Kofola o Zonka. Annoto qui che i Cechi osservano Suchej únor, “febbraio (a) secco”, forse perché è il mese piú corto.

È un gennaio secco anche perché non riesco a scrollarmi di dosso una certa apatia. In ufficio non potrebbe andare meglio: per il lavoro svolto l’anno scorso ho avuto la massima valutazione; la squadra mi segue; ho richiesto un’impiegata in piú e l’assunzione è stata approvata. Fuori dall’ufficio ho la solita vita sociale, con le solite persone nei soliti luoghi: la mia massima preoccupazione è far riparare la lavatrice o preparare le carte per le tasse. Bene, eh! Però quando sono solo a casa non faccio altro che stirare o leggiucchiare o sonnecchiare o scrivere post scialbi.

Strawberry sta opportunamente passando Have You Ever Had It Blue degli Style Council; boh, passerà.


Články a stránky týdne

Píseň týdne

The Style Council – Dropping Bombs on the Whitehouse.

I don’t want to see or read about those pathetic walking failures of Joe Biden and Kamala Harris ever again.
As for the incoming US Administration and adjacent persons, I will keep it simple: the sooner they die exit politics, the better for the world.

Pyatiletniy plan ·

There is (was?) this IndieWeb initiative to encourage people to tweet [post] their personal website plan for the upcoming new year.
I already did it two years ago, quite successfully; I am going to do it again, except this time my plan may take three years instead of one.
A two plus three = five-year plan overall, comrade Josif Stalin would be proud! By order of importance:

  • ☐ I must review this website’s responsiveness and fluidity, and find a way out of the corner I painted myself into: “Massi’s golden ratio”.
  • ☐ I need to update the About and Bio pages.
  • ☐ I should review past Blog entries for consistency, and censor old entries that I recently imported in a more stylish way (for example, ████ █████ ████████, like Jamie Zawinski does sometimes).
  • ☐ I will restore “Feed” and “Style” to the navbar, not as links to the feed and to the stylesheet, but respectively: as a human-readable Atom feed, with an explainer to what feeds are (see my current Web page); and as live documentation of the style itself.
  • ☐ I have never been fully satisfied with the header and with the navbar. At least I should reconsider the non-JS drop-down menu where I hide the list of blog years, because as of today it contains eleven items, and it will grow with time, and…
  • ☐ … I want to publish selected posts from Brainblogging (2000–2006) and from Scartari (2007–2009). Both blogs were taken offline shortly after their closure, and are stored as an SQL dump in my laptop along with embedded pictures. I would have to pick those posts that are still somehow relevant. Also I would feel the need to adapt the style of those posts to the style of these pages (in terms of layout and everything else), like I did with Cicely, Scotland and with Moravian Like You.
  • ☐ I would make use of anchors for all sections and related h4 headings.
  • ☐ Plus, it would be nice to have a media="print" stylesheet that would allow me to print Virtualia? like a book.

I will update this post by checking the boxes above as I implement (or not) each idea. I will also document work on my IndieWeb profile.


Kniha týdne

I Racconti tormentosi di Karel Čapek (traduzione di Wolfango Giusti per Slavia, ripubblicata negli anni Novanta da Sellerio pre-Montalbano) ritraggono la piccola borghesia della První republika. Nel rappresentare i personaggi femminili, Čapek un po’ resta dell’idea che alle isteriche farebbe bene una scopata, un po’ si pone all’avanguardia della società ceca attuale e denuncia le violenze domestiche. Ahimè, le altre pagine non valgono i Racconti di Malá Strana di Jan Neruda o gli scarti degli scarti di Franz Kafka.

Film týždňa

Il documentario Prezidentka, girato con il consenso e la collaborazione di Zuzana Čaputová e del suo staff durante i cinque anni in cui è stata a capo della Slovenská republika, è il ritratto di una donna che ha sacrificato la felicità personale per un’idea di società e per spirito di servizio, ed è stata ripagata dai suoi concittadini in egual misura con affetto e odio (un odio coltivato volontariamente da individui come Robert Fico), fino alla sofferta decisione di non ricandidarsi per un secondo mandato.
Donna e madre, come “Giorgia” ma suo diametrale opposto, Zuzana Čaputová rappresenta una Slovacchia che potrebbe essere ma che non è: un fallimento politico che ricorda quello di Jimmy Carter, e mi chiedo se come Carter anche Čaputová avrà una luminosa carriera da “ex”.

Moja prezidentka!

Blog z neděle? ·

Anno nuovo, blog nuovo?
Avverto un vago senso di nausea verso il formato del blog (non verso il blog in sé). Quando l’ho aperto, quasi cinque anni fa, scrivevo:

Il nuovo blog s’intitola Unreliable Narrator perché sono un narratore inaffidabile: per quanto io possa lasciare l’otturatore aperto a registrare passivamente la realtà, la scrittura sarà condizionata dalla direzione verso cui avrò puntato l’obiettivo, dai pensieri che avrò all’atto dello sbobinamento, dalla lingua che userò per fissare l’immagine sulla pagina.

Non pensavo che avrei finito per scrivere cinquanta, sessanta post all’anno; e con un sempre minore ricorso alla narrativa narrazione.
Dovrei passare a postare con cadenza regolare, domenicale, come già nel 2019, con sezioni dedicate alle “cose” esperite durante la settimana? Album týdne, píseň týdne, kniha týdne, film týdne, seriál týdne, články a stránky týdne, milostný dopis týdne? Un blog z neděle? [1]
Tipo cosí:


Píseň týdne

Jimi Hendrix – Third Stone from the Sun.

In vacanza in Eatalia ho ripassato dei vecchi DVD di backup, alla ricerca di MP3 che avevo incautamente rimosso dalla mia collezione digitale. Vi ho ripescato una perla come Quio, e ho recuperato Are You Experienced di Jimi Hendrix, con la canzone qui sopra in loop da Capodanno. Secondo Strawberry la mia collezione digitale è ora di ventimila brani tondi tondi; ma ci sono già alcuni file .rar parcheggiati sul desktop…

Kniha týdne

All the Conspirators, il romanzo d’esordio di Christopher Isherwood: un tentativo fallito di emulazione dei temi e dello stile di E. M. Forster, con irritanti inserti di stream of consciousness alla James Joyce. Due elementi moderni: la cospicua assenza della figura paterna, e il conflitto fra generazioni (il protagonista è un “bamboccione” millennial ante-litteram).

Články a stránky týdne

Milostný dopis týdne

  The second memory I have of you is when I stepped inside the room, I scanned to check who was there, and from the other side you walked straight to me, extending your arm and offering me your hand, white skin in a black summer dress, saying «Hi Massi! I’m ******!»
  The third memory is having a meal together. You are the only human who is slower than me at eating, so I observed you after I had finished. I must have said something that amused you, because you stopped chewing and you gave me a funny look from above your bowl, wide eyes and full cheeks.
  The fourth memory is a dinner party. I had schemed to sit beside you, but late guests got the chairs reshuffled, and you ended up far away from me; I glanced at you being entertained by someone else, resigned yet quite content that you were having a good time. Later that evening I managed to talk with you a bit longer over lukewarm beers, but I loathed the rest of the company so I left; I still regret that.

  Between us it has often been about food, although I told you that I am not your stereotypical Italian. Now I guess we will never dine together at that Czech\Slovak restaurant I recommended you, that last time we met and you were late and sweaty in that same black summer dress.
  What I will remember is your smirks and frowns. There is an Italian word that describes women who overdo facial expressions, smorfiosa, and it has a negative connotation that I do not comprehend.
  The first memory I have of you is your voice.

  1. Paní z neděle è il piú famoso romanzo di Fruttero & Lucentini, tradotto in ceco e tirato in centoquarantaduemila copie che si trovano ancora dappertutto; il Blog della Domenica era un’imprescindibile lettura circa vent’anni fa.